WALTER PONCHIA
Ogni bambino è un artista.
Il problema è come rimanere tale quando si cresce.
(Pablo Picasso)
Anni ’60: a Padova un bambino rimane incantato dalle vetrine dei negozi di macchine fotografiche. A scuola, con la sua macchinetta Comet, è lui il fotografo.
Anni ’70: il motore della sua connaturata irrequietudine porta il giovanissimo Walter Ponchia in giro per il mondo. A questo punto la passione infantile per la fotografia è già diventata il suo lavoro, il filo conduttore attorno al quale ha costruito la sua vita.
Intanto l’attrezzatura fotografica è cresciuta con lui, diventando il centro dei suoi investimenti anche a costo di rinunce in altri settori. Ma è possibile che da qualche parte conservi ancora la sua piccola Comet.
Negli anni ’80 approda a Caracas, Venezuela, dove si impone come apprezzato fotografo pubblicitario, richiesto anche in altri Paesi latinoamericani.
Insegna fotografia a vari livelli, dettando seminari presso Università e Istituzioni.
Per le sue campagne pubblicitarie e il suo impegno didattico ottiene numerosi premi e riconoscimenti: fra questi ama citare con malcelata soddisfazione il titolo di Maestro Onorario dell’Associazione Nazionale Fotografi: il più ambito in quanto viene assegnato dai professionisti ad un professionista. E sarà appunto la sua professionalità a fargli ottenere l’apprezzamento di clienti come Visa, McDonald’s, Bayer, Coca-Cola.
Dopo più di 30 anni da “emigrante” durante i quali costruisce e consolida la sua carriera rientra in Europa e poi in Italia, a Padova, dove oggi vive e lavora.
Il bambino con la Comet è cresciuto, e ha conservato la sua arte.
OPERE